Quando ci si apre all’accoglienza di bambini o ragazzi attraverso l’istituto dell’affido e dell’adozione (ma anche con i figli naturali) spesso capita che la coppia possa avere seri problemi relazionali e che il più delle volte sottovaluta o li attribuisce ad altro. Quando entra a far parte della vita di coppia una nuova creatura, viene a mancare l’equilibrio creatosi con il rischio di cercare una sintonia con il nuovo arrivato e mettere da parte la relazione con il proprio compagno/a.
Non bisogna mai perdere di vista la coppia perché li dove non vi è unione e complicità tra i genitori/educatori difficilmente vi può essere un rapporto sano con un figlio.
Il mio parere è quello di non mettere mai da parte il compagno e qualora vi siano dei problemi non chiudersi e rimanere nell’isolamento.
Beh sai l'arrivo di una nuova creatura comunque scombussola quello che è l'equilibrio di quell'aggregato. Se poi mettiamo in conto che magari già la coppia magari aveva delle difficoltà latenti o palesi allora si che rischia di scoppiare.
RispondiEliminaPenso il segreto stia nell'avere la volontà prima di tutto di superare i problemi e non trincerarsi dietro la scusante del "nuovo arrivato" per liberare la coscienza da problemi pregressi
Nono solo i problemi pregressi vengono a galla ma se ne aggiungono di nuovi correlati all'accoglienza (scelte educative etc.)
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